L’Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri ha avuto il piacere di partecipare a una conferenza stampa congiunta, relativa ai trapianti, per presentare il progetto “Studenti in prima linea” che rappresenta un’evoluzione del progetto “Curvatura biomedica” a cura dell’Ordine già da alcuni anni e che vede coinvolti gli alunni dei licei scientifici Copernico e Marinelli d Udine.
Nel corso della conferenza stampa, dopo aver ascoltato gli ottimi risultati raggiunti dal Centro regionale trapianti con gli interventi dei professionisti coinvolti, ha preso la parola la neo Presidente dell’Ordine, Anna Maria Bergamin Bracale per illustrare questa nuova esperienza di “Studenti in prima linea” che ha permesso agli alunni più meritevoli delle classi quarte e quinte di assistere a un trapianto di rene. Di seguito l’intervento della Presidente:
“Ringrazio il Direttore Generale Denis Caporale e l’Assessore Riccardi per aver voluto questa conferenza stampa congiunta. Li ringrazio per la volontà di cooperare, confrontarsi e costruire insieme. Ringrazio i Dirigenti scolastici dei Licei Copernico e Marinelli, i dirigenti di oggi e coloro che li hanno preceduti in questo progetto. Ringrazio gli studenti e gli insegnati che vi hanno partecipato. Ringrazio in modo particolare i miei colleghi che a titolo volontario e gratuito hanno dedicato il loro tempo e le loro competenze a questi giovani, ne ringrazio in particolare due. Il dottor Mario Da Porto che a Udine ha avviato come referente questo progetto nel 2017, apportando un concreto contributo personale ai pacchetti di slide, agli incontri tematici, stupendo con orgoglio la commissione del MIUR. Ringrazio il dottor Guido Cappelletto che si è assunto questo onere ed onore dal 2021 e che la scorsa settimana si è visto rinnovare il suo incarico da parte del Consiglio Direttivo dell’Ordine. Grazie a Lisa Zancaner che è stata e spero sarà ancora nostra preziosa collaboratrice stampa, continua fonte di idee.
Il progetto Biologia con Curvatura Biomedica, è nato da un’idea di Giuseppina Princi, Preside del Liceo Leonardo Da Vinci di Reggio Calabria, e portato avanti insieme all’allora presidente dell’Ordine dei Medici territoriale. Il liceo di Reggio, diventato poi nel 2017 istituto capofila assieme ad altri 25 Licei sparsi in tutta Italia tra cui il nostro liceo Copernico, coinvolge attualmente 300 Istituti e 105 Ordini. Il progetto prevede, a partire dal terzo anno dei licei, un indirizzo ‘biomedico’, extracurriculare, che accompagna gli studenti verso le facoltà di area medica, dando modo di auto-valutare le proprie motivazioni e inclinazioni. Centocinquanta ore complessive, spalmate sui tre anni, di insegnamenti aggiuntivi, tra lezioni frontali, tenute dai docenti di biologia, lezioni pratiche, con i medici delegati dall’Ordine, e visite sul campo, ad ambulatori, ospedali, laboratori di ricerca, studi specialistici.
Come espresso anche dal nostro segretario della Federazione Nazionale, il senso del progetto, costruito insieme al MIUR, è quello di mettere insieme due indicatori fondamentali del grado di civiltà di un Paese: Salute ed Istruzione. Il percorso formativo è finalizzato a preparare i ragazzi affinchè possano affrontare il test di Medicina ma soprattutto ad acquisire la concezione di cosa voglia realmente dire fare il medico. Questo cammino fa intravedere di quali sacrifici, ma anche di quali impareggiabili gratificazioni, sia costituita questa Professione. Il medico deve poter offrire il massimo della sua professionalità a chi ne ha bisogno, nei momenti più difficili della sua vita. E questa capacità non si insegna con la teoria ma si trasmette comunicando la passione per questa Professione, difficile e bellissima.
Il percorso permette agli studenti di capire se sono realmente portati e motivati per intraprendere questa strada, senza perdere tempo in una facoltà che sarà poi abbandonata.
Quali sono concretamente i risultati del progetto? Metà dei ragazzi che aderisce al progetto lo abbandona perché acquisisce la consapevolezza della mancata attitudine alla professione. Già questo è un ottimo risultato. Ma chi resta….. Normalmente, per chi non aderisce a questo percorso la percentuale di successo di ingresso alla facoltà di Medicina è di uno su 7. Tra chi invece ha fatto il corso di curvatura la percentuale sale ad uno su due, massimo uno su tre. Attraverso questo percorso, infine, i ragazzi anche se alla fine sceglieranno di non fare il medico, avranno comunque imparato un concetto fondamentale: cosa significa essere medico, e quindi a rispettare chi svolge questa professione”. L’auspicio, ma soprattutto la volontà da parte del Direttivo dell’Ordine è quello di portare avanti questo progetto per formare futuri medici e, nel ricordarlo, la Presidente Bergamin, ringrazia tutti i camici bianchi che volontariamente hanno prestato e prestano il proprio tempo per tenere lezioni di medicina nelle scuole coinvolte, a dimostrazione che la passione per questa professione va ben oltre i reparti e le sale operatorie, ma guarda anche al futuro con l’impegno di coinvolgere giovani e riporre in loro le speranze per la sanità di domani.