Buongiorno a tutti,

questo è il mio ultimo discorso da Presidente della Commissione Albo Odontoiatri. Sarò il più breve possibile.

Di solito i ringraziamenti si fanno alla fine, ma, personalmente, ritengo che alcune cose vadano dette immediatamente. Senza attese.

Mi preme ringraziare il Consiglio in tutte le sue figure con un riferimento speciale per il Presidente Gianluigi Tiberio.

Considero prioritario per me ringraziare il nostro dirigente l’Avv. Natoli e la responsabile della segreteria Simonetta Buttazzoni. Sono loro i motori pulsanti del nostro ordine a Udine. Grazie per il vostro lavoro.

Grazie infinite alla mia squadra CAO: al mio vice dott. Ignazio Stella, al dott. Andrea Fattori, alla dott.ssa Beatrice Piccoli ed al dott. Erik Augusto Zampieri. Tanto ci rivedremo… Ed in bocca al lupo per il nostro proseguo. J

Sono stati 4 anni non facili e con molteplici cambiamenti.

La prima parte del mio mandato è stata caratterizzata dalla pandemia e con essa tutte le problematiche a cui fare fronte. Non è stato un periodo semplice per nessuno di noi.

Nella seconda parte, una volta rientrata la fase emergenziale, vi è stato un graduale rientro alla normalità e con essa le canoniche incombenze alle quali la Commissione è tenuta a rispondere.

In questo ultimo anno la CAO si è riunita per n 3 volte, con n.2 procedimenti disciplinari e comminando n.1 Censura ed 1 avvertimento come sanzioni. Procedimenti archiviati 1.

In questo conteggio non sono presenti ovviamente le decine di telefonate, sms, whatsup da parte di colleghi, non solo provinciali per chiedere informazioni, chiarimenti o esporre lamentele.

La CAO come già detto nei discorsi degli anni precedenti ha in carico anche l’onere-onore di vigilare sul fenomeno della pubblicità sanitaria, anche attraverso i mezzi social. Questo è un compito difficilissimo, per ovvie ragioni di controllo, ma sono certo che il mio successore, l’amico Ignazio, non allenterà minimamente la guardia. 

Il responso del Capo dello Stato e quindi il Consiglio di Stato nel febbraio 2024 in base al ricorso fatto della CAO di Udine con le altre CAO provinciali e delle Associazioni di categoria, ha dato esito positivo.

Questo oltre a mettere una pietra tombale alla possibilità di un igienista dentale di aprire uno studio in forma autonoma, sottolinea ancora una volta, la necessità di lavorare subordinatamente alla figura dell’odontoiatra, delineando competenze e specifiche in modo chiaro, al fine di tutelare la salute del cittadino e di non incorrere in possibili forme di abusivismo.

L’esperienza di questo mandato quadriennale, da novizio dell’ordine quale ero, ha fatto maturare in me un paio di semplici considerazioni che vorrei condividere con voi:

  1. L’ordine è una mappa da seguire per tutta la durata della nostra professione. Dal rapporto tra colleghi a quello medico paziente, alle condotte di vita nel quotidiano. In estrema sintesi una sorta di vademecum che si basa sul buonsenso, sull’onestà intellettuale, personale e sul rispetto. Principi che, ahimè, ci si dimentica troppo spesso di applicare.
  2. Tra i vari compiti dell’Ordine vi è anche quello di divulgazione scientifica e di aggiornamento per i suoi iscritti. Spesso alcuni colleghi si dimenticano che la nostra professione è in costante aggiornamento e che è obbligo di legge rimanere al passo con metodi, tecniche, tecnologie nuove. Oggi aggiornarsi anche online è semplice, gratuito ed alla portata di tutti.
    Nomi come: PEC, dossier personale ECM, SPEED, Ricetta elettronica, programmi gestionali sono termini che DEVONO necessariamente entrare nel nostro quotidiano lavorativo. Senza se e senza ma.
  3. I vari procedimenti che terminano con un provvedimento spesso sfociano in un ricorso alla CCEPS, l’organo d’appello per i professionisti. Questa commissione è oberata di lavoro. Anche arretrato. Mi auguro che in futuro si possano restringere i tempi senza perdere il garantismo che tutela i nostri iscritti ed i cittadini stessi.

Un mio personale rammarico è quello di non essere stato presente, come avrei voluto, soprattutto a livello CAO Nazionale, ma gli impegni di natura lavorativa e familiare non me l’hanno permesso.

Da collaboratore che abitava a poche centinaia di metri di distanza dalla nostra sede oggi vivo più distante e con altre responsabilità sia operative che familiari. Mi scuso quindi se non ho portato di persona la mia voce a Roma, ma l’ho fatto solo in modalità da remoto.

Concludo semplicemente facendo un grosso in bocca al lupo al nuovo consiglio, ringraziandoli per l’impegno che si sono assunti ed auguro a tutti Voi un sereno Natale e Felice anno nuovo.

Dott. Giandomenico Barazzutti Presidente CAO.